Eccoci di nuovo…questa volta vi scrivo dall’Italia infatti sono appena rientrata a casa e mi fermerò qui per un mese a ricaricare mente e animo!
Voglio aggiornarvi su queste ultime tre settimane di Kenya ma anche rendervi partecipi delle sfide e difficoltá che stiamo attraversando…
Come vi annunciavo nell’email precedente abbiamo incontrato ogni singolo gruppo di ragazzi e cercato di sapere di piú sulle storie di ognuno di loro…non tutti si sono presentati ma lavorare con un numero piú ristretto è stato direi un vantaggio per creare un’atmosfera amichevole e di fiducia…sono stati momenti gioiosi e davvero preziosi.
Un’ altra attività molto importante iniziata un paio di settimane fa è il lavoro in strada, sia diurno che notturno. Si tratta di andare in città e cercare quei ragazzi che durante la mattina non sono a scuola oppure, se si va di sera, quei ragazzi che passano la notte in città. Parliamo con loro, ci facciamo conoscere e chiediamo le loro storie. Cerchiamo di capire il più possibile la loro situazione familiare e personale e cerchiamo di fare in modo che si fidino di noi; questi sono i passi preliminari per poter successivamente iniziare un percorso di riabilitazione e reintegrazione… E’ un’ attività molto intensa e che mi da davvero molto anche in termini di emozioni, mi aiuta inoltre a darmi forza nei momenti di difficoltà perché mi permette di guardare negli occhi questi ragazzi e ricordarmi il vero motivo che mi ha spinto laggiù…
Come vi accennavo il progetto inizia anche a scontrarsi con le prime difficoltà… Prima tra tutte il centro: questo sito che aspetta di essere completato ma ancora i lavori non sono iniziati e inizio a sospettare che la persona che dovrebbe portare a termine i lavori non sia davvero intenzionata a farlo… Dietro questa costruzione c’è una rete di vecchi accordi presi tra più parti ma mai messi per iscritto e che quindi potrebbero non venire mai rispettati… Staremo a vedere che succede al mio ritorno, ma nel frattempo sto pensando di trovare un luogo alternativo, anche provvisorio, dove poter iniziare le attività con i ragazzi… non c’è tempo di aspettare la burocrazia!
Un’altra difficoltà che stiamo attraversando è la messa in discussione dell’appoggio del St Martin sul quale contavo molto, specialmente per la formazione dello staff. Di questo però ho appreso pochi giorni fa quando ormai stavo per lasciare il Kenya e non ho avuto modo di capire bene le dinamiche e le cause di questo cambio di programma; vi darò quindi delucidazioni più avanti quando ne saprò un po’ di più…
Ma gli ostacoli fanno parte di ogni percorso quindi cerchiamo ora delle soluzioni e andiamo avanti con coraggio!
Spero di vedervi presto durante la mia permanenza in Italia.